Arrivano dall’Osservatorio Birra della Fondazione Birra Moretti, le statistiche sull’andamento del mercato italiano in fatto di produzioni e consumi di birra.
La relazione ha questo incipit: “Milano, 4 maggio 2017 – Il comparto birrario in Italia è in salute, lancia incoraggianti segnali di crescita in ogni segmento e lascia intravedere interessanti opportunità imprenditoriali”.
Il titolo dello studio (qui consultabile per intero) è “La birra piace sempre più agli italiani” e nasce dai dati economici resi da fonti ufficiali ed elaborati da Althesys per Osservatorio Birra della Fondazione Birra Moretti, nata nel 2015 da Heineken Italia e Partesa.
Un pò di numeri
Partiamo da un dato: cresce il consumo procapite di birra. Il dato 2016 vede un +1,6% rispetto al 2015.
Si beve più birra e per la precisione si è passati dalla media di 30,8 litri/anno nel 2015 a 31,5 litri/anno nel 2016.
Dato incoraggiante alla luce del fatto che il record di consumi in fatto di birra, era stato raggiunto nel lontano 2007 (31,1 litri/anno) cioè prima della crisi globale.
Ma da dove proviene la birra che beviamo? Nel 2015 il 37,3% della birra consumata era di provenienza estera, valore molto alto se confrontato con altri paesi europei che hanno una tradizione brassicola più antica, come Olanda e Germania. Il motivo è probabilmente da ricercarsi nel prezzo finale: la birra d’importazione ha un prezzo finale mediamente più basso.
Più birra nella busta della spesa
Un altro punto interessante è il dato legato ai consumi delle famiglie italiane. La ripresa si è notata già nel 2012, dopo il disastroso picco negativo registrato nel 2009. Nel quadriennio 2012-2016 a dispetto di una diminuzione della spesa media – compresa quella dei generi alimentari – il consumo della birra è cresciuto dell’ 8,9%.
Birra Vs Vino
Nonostante il nostro paese sia storicamente a vocazione vitivinicola, secondo i dati presentati nello studio, la “reputazione” della birra sarebbe in ascesa. Non più bevanda relegata al fuori pasto tra amici, ma grazie all’ampia scelta di gusti e stili, la birra si colloca direttamente sulla tavola degli italiani. La votazione ricevuta dalla birra in Italia è la più alta d’Europa: 78,2 contro la media europea che le attribuisce un punteggio di 65,5.
I dati sulla produzione
Aumenta anche l’offerta: a gennaio 2017 l’indice di produzione è aumentato di 3,5 punti rispetto all’anno precedente nonostante la produzione industriale italiana registri il dato peggiore in Europa, con un calo del 2,3%.
Nel quinquennio 2010-2015 l’Italia “stacca” il resto d’Europa registrando una crescita del 9,4%. Paesi in cui storicamente la cultura birraia è più radicata, registrano invece una contrazione delle produzioni.
Questi dati vanno comunque valutati nel contesto: il mercato italiano è un mercato ridotto rispetto a quello di altri paesi. Se si valutano i dati in termini assoluti, siamo “solo” decimi per quanto riguarda i numeri sulla produzione e tra gli ultimi per i consumi procapite.
I dati sui microbirrifici
La crescita interessa soprattutto il settore dei microbirrifici: +500 unità nel 2015. Valore che arriva a +716 se si contano anche i brewpub. Il dato va letto soprattutto in termini occupazionali.
Considerando il trend positivo che ha investito grandi aziende e piccole realtà imprenditoriali, l’occupazione diretta nel settore è salita del 34%.
Va segnalato che lo studio fa riferimento ai microbirrifici con una produzione annua inferiore ai mille ettolitri, nonostante la legge nazionale segni il limite a 200.000 ettolitri. Non è chiaro il perchè di questa scelta.
Ciò porta all’esclusione di numerosi microbirrifici dallo studio e quindi a dei dati non completamente realistici.